Sul tavolo della manovrina correttiva arriva anche la norma che punta ad allargare l’utilizzo degli sconti fiscali in condominio superando il problema degli «incapienti», cioè dei titolari di redditi bassi che non pagando l’Irpef sono oggi di fatto esclusi dalle agevolazioni. L’idea, già proposta dal viceministro dell’Economia Enrico Morando in legge di bilancio ma senza successo perché il post-referendum fece di fatto saltare la discussione in Senato, è quella di permettere alle assemblee di condominio di cedere lo sconto fiscale su ristrutturazioni (50%), risparmio energetico (65%) e interventi antisismici (fino all’85%) alle società di servizi energetici (Esco), con il vantaggio per i condòmini di trasformare il beneficio fiscale in uno sconto sui lavori, fruibile quindi a prescindere dal reddito. La polemica politica, invece, sembra spingere fuori dal Def il riferimento alla riforma del Catasto, che in ogni caso difficilmente si potrebbe tradurre in pratica in questa legislatura.